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Clei e Murphy bed: la storia del letto a scomparsa

News - 4 Marzo 2022

Clei e Murphy bed: la storia del letto a scomparsa

Una soluzione intelligente, un sistema trasformabile a dir poco geniale: il Murphy Bed, o letto a scomparsa, è un arredo salvaspazio perfetto per dare vita ad ambienti polifunzionali in grado di coniugare comfort e qualità. 

Nato intorno al 1900, il Murphy Bed è un'idea di William Lawrence Murphy, a lanciarlo nel mondo del design è stata Clei, prima azienda in assoluto a declinarlo in maniera accattivante e a legarlo indissolubilmente a soluzioni con design high tech e a un alto livello di sicurezza.

Un nuovo modo di abitare e le soluzioni Clei per il Murphy Bed 

Dal 1900 ad oggi, però, il modo di vivere gli spazi è cambiato e, oggi come non mai, è in continua evoluzione. Il nuovo modo di abitare si adegua ad ambienti più versatili rispetto al passato, dove solo grazie a un design accuratissimo ogni centimetro può essere sfruttato al massimo, senza rinunciare al comfort e optando per sistemi originali. 

La casa ideale non è più una casa ampia, ma una casa flessibile, che abbatte il concetto di stanze separate e divise per funzioni, in favore di spazi ottimizzati, dinamici e interattivi: è una casa trasformabile, composta da aree che cambiano, adattandosi ai bisogni e ai diversi momenti della giornata. 

letto a scomparsa clei

Scenario 1 progetto The Open House mostra Making Room Wahshington DC

Alla luce di questo ideale e complice la diffusione di soluzioni abitative come tiny house, micro living, cohousing e social housing, il letto a scomparsa è diventato una soluzione sempre più richiesta e apprezzata. Tuttavia, per un certo lasso di tempo, questo tipo di letti si è per lo più limitato a essere una mera soluzione di natura funzionale, molto approssimativi dal punto di vista estetico.

Chi li sceglie doveva avere a che fare con reti spesso scomode e sistemi di innalzamento e abbassamento impegnativi, che richiedevano notevole sforzo e che non garantivano l'adeguata sicurezza. 

Occorreva fare la differenza e trovare un modo per creare dei Murphy Bed che non solo fossero pratici, sicuri e di qualità, ma che riuscissero a trasformarsi in veri e propri oggetti di design. 

L'impegno di Clei, in questo senso, è stato decisivo.

Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, l'azienda si è impegnata per creare una linea di letti a scomparsa che si distinguono per via dell'innovazione tecnologica che li caratterizza e per il design curato nel dettaglio.

Letti a scomparsa Clei: funzionalità ed estetica

Tutti i sistemi trasformabili con letto a scomparsa di Clei (che contano su letti singoli, intermedi e matrimoniali) sono stati realizzati dopo un'attenta valutazione delle necessità dell'abitare contemporaneo e in seguito ad approfonditi studi su funzionalità, estetica e semplicità d’uso

Ogni processo di progettazione, chiaramente, è partito dalla certezza che affidabilità e sicurezza non potevano e non potranno mai essere messi in discussione. Alla luce di tutto questo, il punto d'arrivo era certamente ambizioso: creare un sistema trasformabile solido, realizzato con materiali di altissima qualità in grado di dare vita e anima a qualcosa di sicuro, durevole e, allo stesso tempo elegante. 

Ambizioso, però, non significa impossibile. Grazie a ricerca, creatività e alla sua visione d'insieme sempre profondamente innovativa, infatti, Clei è riuscita nell'intento. Tutti i sistemi trasformabili con letto a scomparsa si avvalgono, per iniziare, di reti a doghe brevettate: la CF09, per esempio, è pressopiegata ed è realizzata con un profilo scatolatore di lamiera tagliata al laser, oltreché dotata di un sistema di sicurezza all'avanguardia che impedisce aperture e chiusure accidentali.

Alle reti succitate si associa la collezione di materassi appositamente studiata per coniugare il rapporto di peso e dimensioni ai diversi meccanismi di apertura dei letti trasformabili. E non solo: il meccanismo di articolazione dei Murphy Bed di Clei si basa su molle a gas con dispositivo di movimento ammortizzato incassato sul fianco del mobile e leva per l'apertura integrata tra fianco e pannello frontale. 

Ma non è tutto qui, perché Clei continua a lavorare nell'ottica dell'innovazione. A dimostrarlo sono i nuovi modelli Power, ultima generazione di trasformabili che comprendono - tra gli altri - Penelope2 Motorizzato, letto a scomparsa che oltre a contare sull'azionamento single push (basta premere il pulsante una sola volta) si avvale di un sistema di sicurezza ancor più all'avanguardia che rileva gli ostacoli durante le fasi di apertura e chiusura.

E’ evidente, quindi, la costante passione di Clei nel fornire sistemi sempre più innovativi. Da sempre l'azienda sposa soluzioni progettuali in grado di dare vita a spazi che si amplificano, si moltiplicano, si compongono e si nascondono, rispondendo con ingegno alla necessità di flessibilità e usando la multifunzionalità degli ambienti come valore aggiunto.

Com'è nato il Murphy Bed? 

Ma com’è nato davvero il letto a scomparsa? Stando alla storia più diffusa, William Lawrence Murphy avrebbe inventato il letto a scomparsa per via di un dolce interesse amoroso nei confronti di una giovane cantante d'opera. Murphy viveva in un monolocale a San Francisco e dato che era considerato, ai tempi, scandaloso invitare una giovane in un ambiente con un letto, dovette inventare uno stratagemma.

Mise così un materasso a grandezza naturale su una struttura di metallo che poteva essere infilata in un armadio quando non era in uso, in modo tale da trasformare lo spazio in un innocente salotto dove avrebbe potuto intrattenere la sua amata senza scandalizzarla, corteggiandola come si addiceva a un gentiluomo.

storia del murphy bed clei

In effetti, la sua idea funzionò in più sensi: Murphy sposò la cantante e il suo letto a scomparsa fu ampiamente apprezzato. A dirla tutta, infatti, i letti pieghevoli esistevano già da prima della sua invenzione, ma erano molto rozzi: il primo brevetto è stato rilasciato all'inventore Leonard Bailey nel 1899, ma fu ritenuto più adatto a situazioni di fortuna e poi utilizzato nelle caserme. 

L'idea di Murphy era già più solida e sicura e venne ufficialmente brevettata nel 1908: prese prima il nome di The Disappearing Bed e poi di In-A-Door. Tuttavia, il letto venne sempre chiamato Murphy Bed e l'utilizzo di questo nome si è talmente tanto diffuso che nel 1989, la Corte d'Appello degli Stati Uniti stabilì addirittura che non era più idoneo a essere un marchio registrato. 

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